ROK Cup Italia, ROUND 8 - Il resoconto delle gare
La ROK Cup Italia manda in archivio la stagione 2025 con l’ottavo e ultimo round di Lonato del Garda (BS). Al South Garda Karting, le sette categorie del campionato vedono 242 Rokkers protagonisti di gare spettacolari e ricche di emozioni.
Al termine della giornata, sono stati celebrati i seguenti campioni di categoria: Leo Kralev (Mini ROK U10), Niccolò Perico (Mini ROK), Matteo Melis (Junior ROK), Giuseppe Gaglianò (Senior ROK), Andrea Sorbello (Expert ROK), Nicolas Marchesi (Super ROK) e Karol Pasiewicz (Shifter ROK).
Mini ROK U10
È un ultimo round memorabile quello della Mini ROK U10, la categoria riservata ai più piccoli della ROK Cup Italia.
In una qualifica serrata e combattuta, è Oliver Williamson ad aggiudicarsi la pole position. L’australiano, con un tempo di 55.853 secondi, precede in classifica, di appena dieci millesimi di secondo, Filip Stec. Anche Edoardo Traina, Lukas Natan e Leo Kralev, che occupano le posizioni dalla terza alla quinta, disputano un'eccellente sessione, tutti a meno di un decimo di secondo di distacco dal poleman. Denver Bos ottiene il sesto posto, seguito da Giorgio Sapignoli, Samuel Dal Pozzo, Zev Godschalk e Damir Halilovic. La graduatoria prosegue con Matteo Meni, Edouard Ruget, Iker Castro, Radoslaw Czernicki, Giudicelli Leon, Farel Beretta Dugat, Bryan Distaso, Oto Hroba, Nico Fardin, Giovanni Ventorino, Anna Makolm, John Farfus, Raoul Capuozzo, Hryhorii Mazurko, Guido Ebergenyi, Varon Gabriel Mara, Gilberto Reggiani, Nicolaj Pietras, Mathias Renda, Sebastiano Leone Cecchin, Mikhail Zanochkin, Zac Boshoff, Antonio Martin e Josh Bergman.
In Gara 1, Williamson mantiene il comando dopo la partenza, precedendo Traina, Kralev, Saporiti e Stec. Tuttavia, la sua leadership dura solo fino al terzo giro, quando Kralev riesce a superare prima Traina e poi l’australiano. L’unico a tenere il passo di Kralev nelle fasi centrali della corsa è Lukas, nel frattempo portatosi in seconda posizione e capace di portarsi al comando nel corso del settimo passaggio. I due danno vita a un intenso duello, che si conclude sotto la bandiera a scacchi a favore di Kralev, grazie a un vantaggio di 0.174 secondi su Lukas. Williamson chiude terzo, ma a causa dello spoiler frontale in posizione non corretta riceve cinque secondi di penalità e retrocede al tredicesimo posto. Godschalk, partito nono, e Ruget, dodicesimo in griglia, terminano rispettivamente terzo e quarto, davanti a Sapignoli, quinto. Bergman rimonta ben 28 posizioni e conclude sesto.
In Gara 2, grazie all’inversione in griglia dei primi otto di Gara 1, Bos scatta dalla pole position. L’olandese, però, cede il comando a Bergman già dopo poche curve. Lo statunitense resta al vertice fino a metà gara, quando Lukas lo supera, coinvolgendolo poi nella bagarre con Ruget e lo stesso Bos per le posizioni di vertice. Tra sorpassi e controsorpassi, i quattro finiscono per favorire Kralev: il bulgaro è incontenibile negli ultimi giri e centra la doppietta, tagliando il traguardo con 0.265 secondi di vantaggio su Bos, secondo. Bergman conquista il terzo gradino del podio, davanti a Lukas, Ruget, Godschalk e Farel Beretta.
Con il doppio successo di Lonato del Garda e un bottino totale di 367 punti, Kralev vince il titolo. Ventorino, al contrario, non brilla nell’ultimo round, ma con 314 punti chiude secondo in campionato. Giudicelli è terzo con 271 punti.
Mini ROK
Sono 36 i giovanissimi protagonisti che prendono parte alla tappa di Lonato del Garda nella Mini ROK.
A sorprendere tutti nelle qualifiche è Ava Jean Lawrence, capace di realizzare il miglior tempo di 54.944 nel gruppo 1. Filippo Frigerio è, invece, il più rapido del gruppo 2 in 55.077, piazzandosi quindi in seconda posizione nella classifica combinata. Alessandro Nanni e Giuseppe Noviello ottengono rispettivamente la terza e la quarta posizione, seguiti da Pawel Markowski, quinto, Angelo Stuppia, sesto, Jan Gardzielik, settimo, e Lucas Doillon, ottavo. Tra i primi dieci trovano spazio anche Laurent Shahinaj, nono, e Marco Verde, decimo. La graduatoria prosegue con Mattia Pellin, Romain Lopez, Dominik Wojcik, Mauro Nario, D. Pires Leal Benicio Abdalla, Max Boshoff, Patrick Bissa, Nicolas Yerly, Lorenzo Zucchetto, Axel Gore, Maksymilian Piatek, Camilla Amarotti, Johannes Buchhammer, Leonard Wcislo, Nathan Lotrionte, Luigi D'Ascoli, Andrea Screpis, Sebastian Schirripa, Lola Mukhammadiyev, Melyann Bellini, Daniel Votino, Ayrton Jon Tonna, Nicholas Bertolani, Tommaso Pomoni, Tymon Parszewski e Alex Dal Maso.
La situazione cambia dopo le qualifying heat. Con due vittorie su due manche, Giuseppe Noviello si porta al comando della categoria, seguito da Nanni, che ottiene un successo e un secondo posto. Frigerio colleziona due piazzamenti in top-3 e sale al terzo posto, mentre Lawrence scivola dalla prima alla quarta posizione. Dietro, Dillon e Shahinaj chiudono rispettivamente quinto e sesto, seguiti da Patrick Bissa, capace di rimontare dieci posizioni. Gardzielik, Nario e Verde completano la top-10, dalla quale restano esclusi Stuppia, quindicesimo, e Markowski, addirittura ventunesimo.
Nella finale, Noviello sfrutta al meglio la pole position per mantenere saldamente la leadership, nonostante la pressione di Frigerio, Doillon, Nanni e Lawrence. Nei primi due giri, Noviello accumula un secondo di vantaggio sugli inseguitori, ma nei passaggi successivi viene rapidamente raggiunto dalla coppia Frigerio-Nanni, che lo supera poco prima di metà gara. Appena conquistata la vetta, i due compagni di squadra iniziano a duellare fino all’ultimo giro: Nanni beffa Frigerio a poche curve dal traguardo e centra la vittoria, favorendo anche il sorpasso di Buchhammer che conquista la seconda posizione. L’austriaco, però, viene penalizzato di tre secondi per un precedente contatto e retrocede al quinto posto, lasciando i due gradini del podio a Frigerio e a Doillon, secondo e terzo, oltre che il quarto posto a Noviello. Lawrence conclude sesta.
Per quanto riguarda la classifica generale, Nicolò Perico si laurea campione della categoria con 394 punti. Noviello termina secondo in campionato con 329 punti, precedendo Verde a quota 308 punti.
Junior ROK
Record stagionale in termini di partecipanti per la Junior ROK, con un totale di bne 61 piloti al via del weekend.
Con un tempo di 49.225 secondi fatto registrare nel gruppo 1, Adrian Potepa si aggiudica la pole position al termine delle qualifiche. Ilias Mitaki è il più veloce del gruppo 2 in 49.316 secondi e si posiziona immediatamente alle spalle del polacco. Huifei Xie è terzo classificato, davanti a Tomasz Cichoracki, Matteo Melis e Riccardo Brangero. Borys Blaszczyk e Olek Mrozik occupano rispettivamente il settimo e l’ottavo posto, con la top-10 che viene completata da Sebastian Riedel, nono, e Kacper Kluk, decimo. La graduatoria prosegue con Mariachiara Nardelli, Natan Rybczynski, Antonio Ianni, Matteo Peruccio, Leonardo De Grandi, Mateusz Wal, Iven Ammann, Mia Zanki, Victoria Farfus, Giada Vanigioli, Enrico Pietro Villa, Faidon Papafilippou, Aleksander Rogowski, Ioannis Chatziparaskevaidis, Enzo Stambaugh, Odin Flora, Lena Pichler, Nikodem Osiecki, Emma Boschetto, Michal Zajac, Nikola Nikolic, Matteo Infantino, Carlo Pongratz, Nicolò Poli, Francesco Iannuzzo, Tommaso Scarato, Selina Baum, Pietro Chesini, Leonardo Lanza, Jakub Zdrazil, Alex Volkmer, Plamen Teliyski, Vasco De Vito, Manuel Ranica, Zachary Ibbotson, Mateusz Perel, Mikolaj Gawlikowski, Ismet Yilmaz, Sebastiano Cecchini, Gabriele Castelmani, Kajo Cera, Samuel Del Gaudio, Isaac Giovanni, Valerio Santini, Aleksander Czub, Jan Perel, Oguz Marangoz, Karol Kostur, Francia Stavros Tsotsos, Andrea Proverbio e Georgi Shishkov.
Anche la classifica intermedia dopo le qualifying heat vede un polacco al comando, ma questa volta si tratta di Cichoracki, autore di due vittorie e un secondo posto. Con gli stessi risultati, Melis si piazza al secondo posto, mentre Xie resta stabilmente terzo. Brangero è quarto, con Potepa che retrocede in quinta posizione e Mitaki che passa da secondo a sesto. Settimo e ottavo posto, invece, rispettivamente per Mrozik e Nardelli. Papafilippou risale ben 13 posizioni e si porta in nona piazza, davanti a Ianni, decimo. Blaszczyk, invece, crolla fino al 33° posto.
Nella finale, Cichoracki scatta bene al via, mentre Melis viene superato da Xie. Al secondo giro, con una mossa decisa, Melis si riprende la posizione di partenza, costringendo Xie a cedere il passo anche a Brangero. Ben presto, il primato diventa un affare a tre tra Cichoracki, Melis e Brangero, ma dopo una serie di sorpassi e controsorpassi, è Brangero a emergere in testa. Superato Melis, Cichoracki prova a recuperare terreno sul leader, ma Brangero gestisce al meglio gli ultimi giri e taglia per primo il traguardo. Melis è, invece, costretto a difendersi da Potepa, riuscendo così a conquistare l’ultimo gradino del podio. Osiecki chiude quinto, davanti a Nardelli e Xie.
Melis festeggia a Lonato del Garda il successo in campionato, arrivato grazie a un totale di 413 punti. Cichoracki è vicecampione della categoria con 359 punti, mentre Papafilippou è terzo con 338 punti.
Senior ROK
Sono numerosi anche i presenti della Senior ROK, con 41 piloti pronti a giocarsi la vittoria nell’ultima gara di campionato
Andrea Giudice conquista una preziosa pole position nelle qualifiche. L’italiano fa registrare un tempo di 47.555 secondi nel gruppo 1, battendo il rivale Riccardo Salemi, primo nel gruppo 2 in 47.738 secondi. Giulio Mazzolini occupa la terza posizione, con Alexandre Lopez subito alle sue spalle. Luca Perelli e Leonardo Monzani, rispettivamente quinto e sesto, precedono il leader di campionato Giuseppe Gaglianò, settimo. Iwo Beszterda è ottavo, davanti ad Andrea Barbieri, nono, e a Colin Wazny, decimo. La classifica continua con Francesco Koci, Anh Tu Ranghetti, Mattia D’Erme, Christian Romeo, Nik Sculac, Kian Gauci, Franciszek Lassota, Samuele Di Filippo, Nicholas Renda, Giovanni Polato, Simone Taccola, Mattia Vischi, Marlon Di Salvo, Christos Chatzis, Marcel Kasprzycki, Kaan Ballik, Jiri Nemecek, Rikardo Bakaj, Samuele Rizza, Omar Locarini, Michal Czyzewicz, Antoni Makuch, Ewa Banach, Lukas Lehnert, David Bieros, Rotem Solomon, Kevin Roduit, Jakub Kazana, Isa Huseynov, Arthur Mihnea Benedi Niculìu e Davide Lombardo.
Con due prestazioni impeccabili nelle qualifying heat, Giudice si porta saldamente al comando della classifica intermedia, con il rivale al titolo Gaglianò ora nel ruolo di primo inseguitore. Salemi conquista una vittoria, ma il quinto posto nella seconda manche lo relega in terza posizione. Lopez resta stabile in quarta piazza, seguito da Wazny, Perelli, Barbieri, Beszterda e Monzani. Koci entra in top-10, davanti a D’Erme, undicesimo, e a Mazzolini, che passa dal terzo posto al dodicesimo.
La finale inizia nel segno di Giudice, al comando fin dalle prime battute con Salemi a seguire in seconda posizione. Gaglianò retrocede terzo dopo pochi metri, per poi cedere un’altra posizione a Wazny. Subito dietro si collocano Perelli e Lopez. Come dimostrato per tutto il weekend, Giudice è imprendibile: domina la corsa fino alla bandiera a scacchi e segna anche il giro più veloce. Salemi non può nulla contro il connazionale, ma conquista comunque una solida seconda piazza. Il colpo di scena arriva però alle loro spalle: all’ultima curva Gaglianò e Lopez superano Wazny, con l’italiano che si prende il podio e, insieme, il titolo del campionato. Perelli conclude infine sesto.
Giudice fa bottino pieno a Lonato del Garda e sale a quota 392 punti, ma per un solo punto di margine è Gaglianò a essere incoronato campione della Senior ROK. Salemi chiude invece terzo in classifica con 319 punti.
Expert ROK
Si decide all’ultima tappa di campionato il titolo nella categoria Expert ROK.
La qualifica vede la supremazia di Paolo Baselli, in pole position con un tempo di 48.596 secondi. Dietro di lui si posizionano Riccardo Pini, secondo, Michele Zampieri, terzo, e Daniel Zajac, quarto. Alessandro Viganò, in corsa per il titolo, è in quinta posizione, davanti a Valerio Prandi, in sesta, Marco Massironi, in settima, e Filippo Repetto, in ottava. Gianni Zani e Tino Donadei occupano rispettivamente il nono posto e il decimo, precedendo il leader di campionato Andrea Sorbello, undicesimo. A seguire troviamo Luca Molinari, Marco Nannavecchia, Eitam Turchin, Adrian Marcinkiewicz, Gianluca Todeschini, Gianfranco Spallarossa, Daniel Hlavacek e Marcin Wnuk.
In Gara 1 Baselli parte bene dalla pole position e mantiene il comando nelle prime curve, con Zampieri che si porta subito al secondo posto davanti a Pini, Viganò e Repetto. Al secondo giro, però, il leader subisce i sorpassi di Zampieri, Pini e Viganò, retrocedendo rapidamente in classifica. Zampieri passa così al comando, ma Pini rimane incollato e prova in tutti i modi a metterlo sotto pressione. Dietro di loro, invece, Viganò deve cedere la posizione a Repetto e Zajac. Nelle fasi finali, Zampieri gestisce con lucidità la corsa e va a prendersi la vittoria, mentre Repetto beffa Pini all’ultima curva e conquista il secondo posto, lasciando al connazionale la terza piazza. Zajac chiude al quarto posto, seguito da Prandi, quinto, Viganò, sesto, Baselli, settimo, e Sorbello, ottavo.
In Gara 2, Sorbello è subito attaccato al via da Viganò, ma riesce a resistere nelle curve successive. Baselli è terzo dietro ai due contendenti al titolo, ma prima del termine del giro d’apertura subisce il sorpasso di Zajac. Prando è quinto, mentre Repetto e Massironi si mettono fuorigioco a vicenda a causa di un contatto alla fine del secondo passaggio. La corsa prosegue con Sorbello in grado di tenere a leggera distanza Viganò, con Zajac stabile al terzo posto e la coppia Baselli-Prandi penalizzata di tre secondi per non aver rispettato la procedura di partenza. La prova si conclude quindi con la vittoria di Sorbello davanti a Viganò e Zajac, mentre Zampieri risulta quarto, seguito in classifica da Baselli e Prandi.
Con i risultati di Lonato del Garda, il campionato va nelle mani di Sorbello, primo con 398 punti. Viganò è secondo con 386 punti, mentre Zampieri è sul gradino più basso del podio di campionato con 310 punti.
Super ROK
Sfida apertissima nella Super ROK, la categoria monomarcia più performante della ROK Cup Italia.
Il weekend inizia nel migliore dei modi per Nicolas Marchesi, in pole position grazie a un tempo di 47.601 secondi. Riccardo Ferrari, suo rivale per il titolo, è immediatamente alle sue spalle, con soli 0.045 secondi di ritardo. Sono velocissimi anche Nicolò Coppotelli, terzo, Tommaso Curione, quarto, Gaia Cardinali, quinta, e Matteo Berruti, sesto, tutti distanziati di pochi millesimi di secondo. Guido Bidoli centra la settima posizione, davanti a Bartosz Grzywacz, ottavo, Vittorio Maria Russo, nono, e Alex Desario, decimo. Seguono in classifica Alex Laghezza, Nicholas Giuseppe Reino, Mattia D’Abramo, Fabio Silvestri, Manuel Gritti, Pietro Mondin, Christian Canonica, Chiara Bolognini, Emmanouil Lioudakis, Matteo Lazzarotto, Federico Zanetti, Pietro Camerlengo, Daniele Galbiati, Matteo Favero, Simone Donchi, Lukasz Jezierski, Scott Reilly, Sarp Kayol, Alessandro Arrey Bernardini, Andrea Saporiti e Gabriele Cucinotta.
In Gara 1, Marchesi parte bene, ma dopo poche curve Coppotelli lo supera e si porta al comando. Cardinali sale in terza posizione, ma Ferrari prima la sorpassa e poi, sul rettilineo del traguardo, scavalca anche Marchesi. Ferrari tenta più volte l’attacco a Coppotelli, che però resiste. Al quarto giro Marchesi prova a superare Ferrari, ma i due si toccano e Marchesi retrocede al sesto posto. Ferrari, riconoscendo l’errore, rallenta e lascia passare Marchesi, nel frattempo risalito al quinto posto dietro Berruti e Cardinali. Da lì Marchesi cambia marcia: supera Cardinali, poi Berruti, raggiunge Coppotelli e lo passa, conquistando la vittoria. Coppotelli è costretto a difendersi da Berruti, ma Ferrari e D’Abramo li beffano all’ultima tornata: Ferrari chiude secondo, Berruti terzo, D’Abramo quarto e Coppotelli quinto. A causa di un contatto con Ferrari, Cardinali conclude settima, dietro anche a Bidoli, sesto.
In Gara 2, Laghezza parte dalla pole grazie all’inversione dei primi otto di Gara 1 e guida nelle prime fasi, con Bidoli e D’Abramo che riescono a superare Cardinali, quarta. Al terzo giro arriva il cambio al vertice: Bidoli scavalca Laghezza e prende il comando. Poco dopo, Ferrari risale fino al terzo posto, dopo una solida partenza dalla quarta fila. Bidoli impone quindi il proprio ritmo e allunga sugli inseguitori, mentre Ferrari riesce a superare Laghezza solo a quattro tornate dal termine. Bidoli vince la gara, con Ferrari e Laghezza a completare il podio e Marchesi quarto. D’Abramo chiude quinto.
Grazie all’ottima prestazione di Lonato del Garda e ai 387 punti guadagnati nel corso della stagione, Marchesi viene premiato con il titolo di campione. Ferrari deve accontentarsi del secondo posto con 369 punti totali. Desario, invece, è terzo con 274 punti.
Shifter ROK
I piloti della Shifter ROK, la categoria dei kart col cambio della ROK Cup, infiammano il weekend di Lonato del Garda
A imporsi davanti a tutti in qualifica è Marco Chiarello, autore del tempo 46.847 secondi. Karol Pasiewicz insegue l’italiano in seconda posizione, con un ritardo di 0.034 secondi, mentre Brando Pozzi è terzo a +0.047 secondi dalla pole position. Sebastian Janczewski si piazza quarto, seguito in classifica da Manuel Daziano, quinto, Nikolas Fragkakis, sesto, Roberto Manduchi, settimo e Marco Acquarella, ottavo. Mattia Rossetti e Leonardo Boccardi ottengono le ultime due posizioni in top-10, la nona e la decima rispettivamente. A seguire troviamo Mateo Moni, Nikolas Fragkakis, Valentino Rossi, Davide Cominazzini, Riccardo Franciosi, Tymoteusz Ksiądz, Victor Jimenez e Gaetano Cioffi.
In Gara 1 Chiarello non parte al meglio e, già nei primi metri, viene superato da Pasiewicz e Pozzi, scivolando così al terzo posto e con Daziano subito alle sue spalle. Al terzo giro, però, la sua gara finisce anzitempo a causa di un problema tecnico. Con pista libera davanti, Pasiewicz aumenta giro dopo giro il distacco su Pozzi e, gestendo perfettamente le ultime fasi della corsa, conquista la vittoria davanti all’italiano. Più dietro, Daziano è protagonista di una strenua difesa contro Fragkakis, Jancezwski e Manduchi, che lo inseguono da vicino senza mai riuscire a superarlo. Daziano resiste fino alla bandiera a scacchi, centrando così il gradino più basso del podio.
In Gara 2, Boccardi e Acquarella sprecano l’occasione di partire in prima fila e perdono subito diverse posizioni, a vantaggio, tra gli altri, di Manduchi, Daziano, Fragkakis e Pozzi. Manduchi resta al comando per buona parte della gara, finché deve cedere la leadership a Pozzi. Nel frattempo, Pasiewicz risale fino al secondo posto e, nelle ultime tornate, duella con il leader. Pozzi taglia il traguardo davanti al polacco, ma entrambi ricevono cinque secondi di penalità nel post-gara: l’italiano per un taglio di percorso al via, il polacco per lo spoiler frontale in posizione non corretta. Partito ultimo e arrivato terzo al traguardo, Chiarello viene così premiato con la vittoria, davanti a Janczewiski, secondo. Pozzi e Pasiewicz scendono rispettivamente in terza e quarta posizione, seguiti da Daziano, quinto, e Manduchi, sesto.
Il bottino finale di 412 punti permette a Pasiewicz di conquistare il titolo della Shifter ROK. Chiarello è secondo a quota 330 punti, con Daziano terzo con un totale di 292 punti.
| ROK Cup Italia 2026 – anticipazioni e calendario |
| ROK Cup Poland – od czego zacząć? |